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Cronache della Repubblica Italiana: “necessità ed urgenza” di evitare che amministratori e funzionari incapaci e disonesti risarciscano i danni causati allo Stato e agli enti pubblici

di Salvatore Sfrecola

È sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 108 del 12 maggio 2025 il decreto-legge 12 maggio 2025, n. 68, contenente “Differimento del termine di cui all’articolo 21, comma 2, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, in materia di responsabilità erariale”.

Si legge nelle premesse che “ Ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di continuare ad applicare la disciplina di cui all’articolo 21, comma 2, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, relativo alla responsabilità erariale”.

Ritenuta, altresì, “l’urgenza di garantire la continuità dell’azione amministrativa e di preservare l’efficienza e l’efficacia dell’azione delle pubbliche amministrazioni”.

“1. Il termine di cui all’articolo 21, comma 2, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, relativo alla responsabilità erariale è differito al 31 dicembre 2025. La disciplina ivi prevista trova applicazione anche per i fatti commessi tra il 30 aprile 2025 e la data di entrata in vigore del presente decreto”.

Tradotto in linguaggio percepibile dai cittadini-contribuenti, che pagando imposte e tasse alimentano i bilanci dello Stato e degli enti pubblici, la norma proroga gli effetti dell’art. 21 del decreto-legge n. 76 del 2020 il quale prevede che “la responsabilità dei soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti in materia di contabilità pubblica per l’azione di responsabilità di cui all’articolo 1 della legge 14 gennaio 1994, n. 20, è limitata ai casi in cui la produzione del danno conseguente alla condotta del soggetto agente è da lui dolosamente voluta. La limitazione di responsabilità prevista dal primo periodo non si applica per i danni cagionati da omissione o inerzia del soggetto agente”.

Insomma, incapaci e disonesti hanno licenza di causare danni con condotta gravemente colposa (quella che in diritto romano ea equiparata al dolo) e non rispondono. Da notare che l’iniziativa è del Governo Conte, prorogata dal Governo Draghi e dal Governo Meloni. Il che vuol dire che coloro che causano danno erariale hanno una protezione a 360° come si usa dire. In parole povere ognuno ha i suoi da proteggere. La scusa è, come si legge nelle premesse, quella “di garantire la continuità dell’azione amministrativa e di preservare l’efficienza e l’efficacia dell’azione delle pubbliche amministrazioni”. Affermazione che nasconde una verità che tutti conoscono: la Pubblica Amministrazione è stata invasa da “nominati” dai partiti dei quali non è stata richiesta professionalità ed esperienza. Pertanto hanno la sindrome del “timore della firma”, hanno paura di assumersi responsabilità. Naturalmente anche penali, per cui il governo dei “patrioti” ha pensato bene di eliminare anche il reato di abuso d’ufficio.

Oggi il telegiornale ha dato notizia di illeciti gravi nella realizzazione di opere stradali con rilevanti guadagni. È scattata l’indagine penale. Ma non risponderanno dei danni dovuti ai costi non giustificati, agli sprechi che hanno gravato i bilanci pubblici.

Dimenticavo: la proroga è al 31 dicembre perché la maggioranza ritiene di poter approvare, entro quella data, la proposta di legge Foti che prevede di rideterminare in via permanente il sistema della responsabilità erariale prevedendo un limitato risarcimento, qualunque sia l’importo del danno effettivamente causato, che poi pagherà un’assicurazione. Gli incapaci e i disonesti hanno i loro protettori in politica.

I cittadini-contribuenti sono indignati e si ricorderanno di chi ha difeso incapaci e disonesti.

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