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L’Unione degli Artisti (UNAMS) incontra le forze politiche per rappresentare la non rinviabile situazione di Accademie, ISIA e Conservatori di Musica

di Dora Liguori

Il 25, nella sala del Primaticcio, dello storico Palazzo che fu la residenza romana della Famiglia Medici, l’Unione degli Artisti (UNAMS) ha avviato un ciclo di incontri, con personalità politiche, afferenti a tutti partiti (l’Arte è patrimonio di tutti) e ciò al fine di rappresentare la situazione di forte malessere nonché le molteplici esigenze che vivono, ormai da anni, le nostre Istituzioni, assurdamente discriminate in ambito europeo. Infatti, a fronte di un’Europa che riconosce a pieno il livello universitario delle Accademie e dei Conservatori di musica e di conseguenza lo stato giuridico ed economico del personale nonché, quale laurea il titolo che viene rilasciato dalle loro Istituzioni, l’Italia, in questo settore, purtroppo, latita completamente. Una situazione di tipo Kafkiano poiché, il nostro Paese, pur possedendo le migliori Istituzioni del mondo ancora non riconosce, ad Accademie e Conservatori di musica, ciò che per Costituzione e leggi seguenti dovrebbero possedere: un livello, economico e giuridico nonché titoli di studio pari alle Università.

Del primo incontro è stato protagonista il Senatore Maurizio Gasparri, Presidente del Gruppo parlamentare di Forza Italia a Palazzo Madama al quale è stato chiesto: perché questa situazione che penalizza i nostri docenti e gli stessi studenti?

E ancora: perché l’Italia, che ha donato al mondo l’attuale notazione musicale, che ha aperto il primo Conservatorio e la prima Accademia del mondo, insomma il Paese che, per antonomasia, è il Paese dell’Arte, deve subire a livello europeo quella che, oggi, è comunque, una insopportabile discriminazione? E perché i nostri studenti, nonostante i difficilissimi programmi di studio, debbono essere umiliati, rispetto ai loro colleghi d’Europa per colpa di un titolo che denominato “Diploma accademico di primo e secondo livello” non viene, all’estero, considerato una laurea?

Il senatore Gasparri, condividendo anche lui le nostre richieste ha ribadito il suo impegno a intervenire sul ministro Bernini (attenzione già mostrata nel passato) affinché si arrivi alla soluzione, sia pure graduale, dei nodi irrisolti che ancora avvincono il settore.

Comunque, e per quanto mi riguarda volendo dare una risposta alle domande di cui sopra, a prescindere da ben definite prese di posizioni non proprio benevole di alcune università (DAMS) e ahimè di alcuni sindacati, e dopo aver parlato con vari esponenti della politica sono pervenuta ad una sconcertante realtà: in mezzo ai tanti problemi del Paese, non tutti i politici conoscono a fondo l’enorme funzione culturale e d’immagine che i Conservatori e le Accademie, da sempre, assicurano all’Italia. Infatti, la percezione di alcuni (non molti per fortuna) nei confronti dell’Arte, in particolare di quella musicale, è una specie di concetto ludico, ovvero, sì, di bello ma di ben poco importante ai fini pratici.

E, per meglio illustrare questo assurdo concetto voglio ricordare quanto, con estrema ironia, mi raccontava il compianto presidente dell’UNAMS- Maestro Claudio Scimone.

Il famosissimo direttore dei “Solisti Veneti” all’apice della carriera, con concerti e riconoscimenti in tutto il mondo, compresi dischi d’oro e di platino, si ritrovò a tenere un applauditissimo concerto a Catania al termine del quale, essendo di origine siciliana, numerosi suoi parenti fra i quali una vecchia zia, si premurarono di andarlo a salutare. Dopo averlo abbracciato la citata affettuosa zietta, con mal celata preoccupazione, disse al nipote: bravo, bravo! Ma bello della zia, dimmi, adesso di serio cosa vuoi fare nella vita?

Purtroppo la mia sensazione è proprio questa: se non ci facciamo ben conoscere da tutti rischiamo di essere ritenuti “indegni di terra consacrata” (dicasi le università) e ciò al contrario di quanto stabilito dalla Costituzione (art. 33) e di quanto avviene nel resto del mondo.

Pertanto, questi incontri diretti, in collaborazione con il Prof. Salvatore Sfrecola, sono finalizzati a far conoscere a tutte le forze politiche la grandezza storica e culturale delle nostre Istituzioni e di contro mettere in evidenza la insoddisfacente realtà che esse realmente vivono, prive come sono anche di fondi sufficienti per attuare quel Dottorato di Ricerca che, a lungo atteso, per merito del Ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, è stato finalmente concesso ma… senza i fondi necessari per porlo seriamente in essere.

È doveroso, dunque, richiamare l’attenzione e parlare esplicitamente con tutte le forze politiche, affinché, esse, possano con consapevolezza, prendere delle decisioni nei confronti di Accademie e Conservatori di musica, assumendosi, però e contestualmente, sia i meriti che le responsabilità del loro operato. Infatti, maggioranza e opposizione, in piena coscienza e senza scuse, dovranno, alla fine, assumersi la responsabilità di una posizione precisa verso un settore che, non solo a parole, dovrebbe essere, proprio da loro, posto in condizione di eccellere e competere con il resto del mondo.

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