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Frammenti di riflessioni

FRAMMENTI DI RIFLESSIONI

del Prof. Avv. Pietrangelo Jaricci

Giustizia amministrativa

Ai sensi dell’art. 99, comma 1, c.p.a., si chiede all’Adunanza Plenaria:

a) se la richiesta, da parte di un operatore economico, degli incentivi previsti dal D.M. 5 maggio 2011 e della maggiorazione economica prevista dall’art. 14, comma 1, lettera d), dello stesso D.M. determini l’avvio di un unico procedimento (nel quale la maggiorazione ha natura non dissimile dall’incentivo base) e, in caso affermativo, se il provvedimento conclusivo dello stesso debba essere considerato plurimo, qualora si dovesse ravvisare una diversità tra gli effetti giuridici derivanti dalla richiesta della tariffa base e quelli derivanti dalla richiesta della relativa maggiorazione;

b) se, ai sensi dell’art. 42, comma 3, d.lgs. n. 28 del 2011, riscontrata una dichiarazione falsa finalizzata ad ottenere la maggiorazione del 10% di cui all’art. 14, comma 1, lettera d), D.M. 5 maggio 2011, la stessa debba intendersi rilevante ai fini della decadenza dalla intera tariffa incentivante, ovvero dalla sola maggiorazione del 10% per ottenere la quale era stata prodotta;

c) se, il provvedimento di decadenza di cui all’art. 42, comma 3, d.lgs. n. 28 del 2011, nell’ipotesi in cui esso riguardi l’intero beneficio, abbia natura sanzionatoria e, quindi, richieda l’accertamento dell’elemento soggettivo della condotta attiva od omissiva in capo all’interessato, oppure se la perdita dell’intero beneficio – e non della sola maggiorazione (perdita da considerare, come si è visto, automatica per l’oggettiva insussistenza del presupposto) – sia anch’essa la conseguenza della oggettiva insussistenza di tutti i presupposti richiesti per ottenere l’importo complessivamente richiesto (Cons. Stato, Sez. IV, 27 aprile 2020, n. 2682, con commento di Licia Grassucci, “Procedimenti di controllo a cura del Gestore dei Servizi Energetici: di nuovo investita l’Adunanza Plenaria”, in www.italiappalti.it, 29 aprile 2020).

Per continuare a sognare

In un recente articolo (“Il giornale si rinnova per continuare a sognare”, in questa Riv., 4 maggio 2020) il Direttore Salvatore Sfrecola ricorda ai lettori che, a quasi 13 anni dal suo esordio, Un Sogno Italiano cambia “abito”, ma l’Italia ha urgente bisogno di un cambio di passo, in presenza di un quadro macroeconomico molto più preoccupante, caratterizzato da fortissimi elementi di incertezza; occorre, quindi, senz’altri indugi, “una politica nuova, capace di assicurare benessere diffuso e speranze alle famiglie, intorno alle quali ruota l’intera economia”.

“Non c’è dubbio che il malessere corre lungo lo stivale, perché le decisioni assunte dal Governo nella lotta all’epidemia sono apparse tardive, incerte, laddove sono necessarie indicazioni, ragionevoli e chiare, da parte delle istituzioni”.

“Viviamo un periodo difficile quale nessuno avrebbe immaginato, per la diffusione subdola di un virus venuto da lontano che per troppi è stato letale, che ci angoscia anche per averci costretto a modificare le nostre abitudini di vita”.

“Nei secoli gli italiani hanno vissuto tragedie di ogni genere, guerre sanguinose e crudeli, epidemie di peste, anche in quei casi importate, tutte vicende delle quali la nostra generazione ha solo una labile memoria storica, prevalentemente letteraria. Non è stato mai facile vivere su questa terra perché, dalla caduta dell’Impero romano, siamo stati per secoli ‘calpestati’, ‘derisi’ e ‘divisi’, colonizzati da spagnoli, francesi e austriaci, finché non siamo passati dal pensiero all’azione ed il 17 marzo 1861 abbiamo avuto finalmente uno stato ‘nostro’, ‘italiano’. Mancavano Trento e Trieste e il 4 novembre 1918, al termine di una guerra che ha richiesto immensi sacrifici, non solamente ai combattenti, abbiamo raggiunto i confini naturali”.

“Noi siamo con orgoglio gli eredi del più grande impero di tutti i tempi, che eccelleva nell’organizzazione e nella prevenzione degli eventi… e vogliamo sognare un’Italia libera e prospera, capace di cogliere le opportunità che la storia, la cultura, il territorio, il genio dei suoi abitanti consente di intravedere. Un’Italia nella quale siano riconosciuti il merito e i diritti di ciascuno e delle comunità e dove ci sia lavoro per tutti, perché è nel lavoro che si realizza la personalità degli uomini e delle donne e la loro dignità di cittadini italiani”.

Ripartire

Siamo pronti a ripartire?

Sì. Ma con il monopattino.

Il tempo perduto

“Puntare sulla Scuola è l’investimento più sicuro a disposizione di un qualsiasi governo… È attorno alla Scuola, dunque, che deve organizzarsi una società che immagina di avere un futuro; senza pretendere che al contrario siano i ragazzi e gli insegnanti a doversi adattare ai tempi degli uffici, delle città e delle fabbriche. E tuttavia, in Italia e non solo, sono gli studenti a pagare il prezzo più caro della pandemia” (Francesco Grillo “Le non scelte che fanno molto male alla scuola”, Il Messaggero, 6 maggio 2020).

Sopravvivere

Per poter sopravvivere sono necessarie regole sicure e chiare.

Nel caos attuale il Paese può soltanto ingranare la retromarcia.

Fase zero

“È la fase Zero del nostro Paese. Man mano che si dischiude la Ripartenza, la ribattezzata fase due, o fase due/A, come la definisce il Dpcm del 26 aprile, tornano alla luce le debolezze strutturali italiane: la dissonanza tra governo centrale e articolazioni regionali, la pubblica amministrazione lenta e inefficace, i particolarismi che difendono ferocemente il loro interesse. I mali antichi cui si aggiungono i nuovi attori emersi dai mesi dell’emergenza coronavirus” (Marco Damilano, “Fase zero”, in L’Espresso, n. 19/2020, 8 ss.).

Una notizia incredibile

È stata diffusa la notizia di un furto sacrilego. Nel cimitero del Verano si è verificato un episodio di una gravità raccapricciante: la sparizione delle ceneri di Elena Aubry, la giovane deceduta il 6 maggio 2018 a seguito di una rovinosa caduta dalla moto causata dai dossi e dalle radici presenti sulla via Ostiense.

L’infausto evento sgomenta e addolora, onde il riprovevole gesto dovrà essere sanzionato con una punizione esemplare.

Fase 2 virus

Per la eventuale fase 2 del famigerato virus urge programmare strategie sanitarie adeguate, in quanto quelle attuali di certo non sembrano bastevoli per sconfiggere definitivamente il male.

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