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Frammenti di riflessioni

del Prof. Avv. Pietrangelo Jaricci

Giustizia civile

Le Sezioni unite hanno precisano che se è in discussione solo il rapporto di conduzione del bene e la controversia ha, pertanto, contenuto meramente patrimoniale ovvero relativo a presunti inadempimenti di natura contrattuale connessi al godimento dell’alloggio da parte della ricorrente, senza involgere poteri discrezionali della P.A., prescinde dal rapporto di lavoro pubblico che ha avuto rilievo solo per avere consentito alla ricorrente di ottenere, a suo tempo, la disponibilità dell’immobile di proprietà del Ministero.

Ne consegue che la domanda di corresponsione della somma esborsata ovvero di risarcimento del danno per la conduzione di immobile insalubre rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, non coinvolgendo la verifica dell’azione autoritativa della P.A. il rapporto di dipendenza sottostante o l’esercizio di poteri discrezionali nella determinazione dell’indennità o del risarcimento stesso  (Cass., Sez. un. civ., sentenza 10 giugno 2020, n. 11128).

Il “fattore Quirinale”

“All’indomani delle elezioni del 4 marzo 2018 si disse subito che le Camere uscite da quella consultazione avrebbero eletto il nuovo Presidente della Repubblica. Un fatto scontato, considerato che il settennato di Sergio Mattarella scade a fine gennaio 2022, essendo stato eletto il 31 gennaio 2015. Ma questo riferimento è diventato un dato politico che condiziona le decisioni dei partiti e la stessa vita delle istituzioni repubblicane da oltre tre anni. Tanto da determinare lo stallo della democrazia.

Accade, infatti, che dopo il marzo 2018 i partiti che hanno dato vita al governo Conte 2, in particolare il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, sono stati ridimensionati dai risultati elettorali che, nelle regioni e in molti importanti comuni, hanno visto crescere Lega e Fratelli d’Italia

È indubbiamente una situazione di grave disagio politico perché, in vista delle elezioni presidenziali del 2022, tutto è condizionato dalle maggioranze possibili…

Tuttavia, gli scenari possono cambiare. L’autunno è una stagione pericolosa per il Governo, quando verranno al pettine i nodi di una crisi economica, che è evidente e grave, i cui effetti potrebbero accrescere il malumore degli italiani…

Il fattore Quirinale, dunque, condiziona la vita politica e parlamentare. Ed è inevitabilmente un limite di questa Repubblica” (Salvatore Sfrecola, “Con il ‘fattore Quirinale’ è lo stallo della democrazia, in questa Riv., 31 maggio 2020).

La politica del rinvio

Salvo intese”: ma che significa?

Quando si pensa alla politica, la prima associazione mentale è con il compromesso, con l’intesa. Che cosa sarà mai quindi un accordo politico salvo intese? Un accordo salvo accordi diversi? Ma che certezza e fiducia dà al Paese tutto questo? Al massimo si tratta di una comunicazione, buona per l’umore dei cittadini e per le prime pagine dei giornali. Ma certo non di uno strumento utile a  indirizzare il Paese.

L’ultimo caso è il cosiddetto Decreto Semplificazioni, che dovrebbe sbloccare 130 cantieri. Salvo intese, appunto. Già il fatto che in uno Stato affamato di sviluppo come l’Italia ci siano 130 cantieri da sbloccare, peraltro, dovrebbe farci riflettere: c’è bisogno di una pandemia per decidere che le opere strategiche vanno completate? E anche nel caso in cui le leggi vengano definitivamente approvate, lo stallo permane: basti pensare come, per dare attuazione ai decreti emanati per l’emergenza sanitaria, siano stati approvati al momento solo 31 provvedimenti su 165, meno del 20% del totale… Inutile quindi cercare definizioni più o meno calzanti: la politica che non sa decidere semplicemente non è politica. È tirare a campare…

Non si può lasciare un Paese appeso a decisioni che vengono sempre rimandate; né allo strapotere della burocrazia. Se non lo capiremo in fretta, basterà molto meno di una nuova pandemia per spegnerci definitivamente”  (Paolo Balduzzi, “L’illusione delle opere approvate salvo intese”, Il Messaggero, 8 luglio 2020).

Il “Piano Imbuto”

“Su sollecitazione di Confindustria e Confcommercio, il governo sta per varare il Piano Imbuto, una articolata serie di provvedimenti che hanno lo scopo di riportare i consumi al livello pre-Covid. Cento consumatori volontari si sono offerti come cavia. A scopo propedeutico, sono stati sottoposti a una dilatazione della mandibola che li rende in grado di ingerire in un solo boccone mezzo pollo arrosto, con evidente razionalizzazione del processo di consumo.

Una squadra di esperti sovrintenderà alla corretta applicazione del Piano Imbuto. Il coordinatore è il professor Poldo Sbaffini, massimo esperto mondiale di panini imbottiti, indicato da Cinquestelle perché sprovvisto di qualunque titolo di studio che ne possa condizionare la libertà di giudizio…

Verrà aumentato il volume dei carrelli di supermercato. I nuovi modelli, “Gargantua” e “All you can bring”, vengono forniti al cliente, all’ingresso, già riempiti per metà da alimenti assegnati a ciascuno sulla base dei suoi algoritmi” (Michele Serra, “Contro la crisi c’è il Piano Imbuto”, L’Espresso, n. 28/2020, 51).

Magistratura

Quando mio padre citava l’orientamento della giurisprudenza, scriveva sempre la parola Magistratura con la lettera M maiuscola.

Sono certo che non lo avrebbe fatto oggi, visto il desolante degrado della giustizia.

Un augurio ancora attuale

È quello di commiato rivolto da Bortolo al cugino Renzo: “Va, questa volta, che il cielo ti benedica, cerca di schivar la giustizia, com’io cercherò di schivare il contagio; e, se Dio vuole che la ci vada bene a tutt’e due, ci rivedremo”  (Alessandro Manzoni, “I promessi sposi”, XXXIII, 36).

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