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“Lettera 150”, un movimento culturale, un think tank, una rivista per contribuire a ricostruire l’Italia

di Salvatore Sfrecola

“Lettera 150” è un movimento culturale, un think tank che si è formato spontaneamente in Italia durante il periodo peggiore della pandemia da Covid – 19 per suggerire un approccio razionale e strategico all’emergenza. 150, quanti sono coloro che hanno firmato Il documento originario, professori universitari, professionisti e alcuni magistrati. All’interno del gruppo – al quale hanno successivamente aderito alcune centinaia di studiosi appartenenti a tutte le aree scientifico-disciplinari dell’accademia: scienziati, giuristi, economisti, storici, etc. – si è sviluppato in questi mesi un vivace dibattito che ha fatto emergere competenze ed esperienze dal cui confronto hanno trovato forma molteplici proposte di riforme strutturali necessarie per incidere sul sistema Italia in una prospettiva di sviluppo.

Oggi “Lettera 150” è anche una rivista on-line www.lettera150.it, presentata da Giuseppe Valditara, ordinario di diritto romano nell’Università di Torino, Senatore della repubblica dal 2001 al 2013, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Europea di Roma dal 2005 al 2012, Capo del Dipartimento per l’Alta formazione e la ricerca MIUR dal 2018 al 2019, che, nella sua veste di coordinatore, ha firmato l’editoriale di apertura.

“Lettera150” – ricorda Valditara – nasce da un appello di circa 150 professori universitari in favore della rapida predisposizione di un piano di fuoriuscita in condizioni di sicurezza dal blocco del Paese per contrastare l’epidemia da Covid-19. Quell’appello è stato un forte messaggio di speranza e di fiducia nelle energie positive della nostra Nazione contro la rassegnazione, l’immobilismo, il pessimismo, la paura”.

Contemporaneamente si è sviluppata su WhatsApp una chat che è diventata presto “luogo di confronto civile, costruttivo, serio e libero in cui è emersa una comune consapevolezza, e una comune esigenza: che la particolare gravità con cui l’epidemia ha colpito la nostra Nazione discenda in parte dalla approssimazione con cui il Paese è stato gestito nel corso degli anni. Sono venute al pettine le strutturali fragilità di un gigante (siamo l’ottava potenza economica mondiale) dai piedi di argilla.

Al di là di singole responsabilità – a giudizio di Valditara – , il sistema Italia ha evidenziato gravi criticità. Ora ci attende la fuoriuscita dalla epidemia e quindi la ricostruzione del Paese che dovrà affrontare una situazione drammatica di crollo della ricchezza degli italiani e di gravi difficoltà occupazionali.

Noi vogliamo dare un contributo in positivo, senza paraocchi culturali né pregiudizi politici o ideologici, non solo per uscire in sicurezza dalla paralisi, ma anche per avviare il rilancio della Nazione che amiamo. A tale fine riteniamo che non ci possa essere più spazio per improvvisazione, demagogia, superficialità. Competenza e merito dovranno contare più di quanto avvenuto in passato: gli uomini di scienza sono e saranno decisivi per sconfiggere il male, il virus, devono poter essere rilevanti per costruire il bene: una nuova, più efficiente, più solidale, più forte Italia.

La politica, poi, legittimata dal voto popolare, trarrà le sue conclusioni.
Da qui dunque questo sito e contestualmente la creazione di un Centro studi attingendo al grande patrimonio di competenze multidisciplinari di Lettera150”.

“Lettera 150” si articola sul territorio in Circoli regionali. E proprio ieri l’assemblea dei fondatori di “Lettera 150” per il Lazio ha eletto coordinatore il Prof. Marco Paolino, docente di Storia contemporanea nell’Università della Tuscia di Viterbo. Paolino è stato docente di Storia Contemporanea presso le università di Jena e di Dresden, è membro della Goerres Gesellschaft. Dal 1° gennaio 2018 è Visiting Professor presso il GIHRE Grupo de Investigación en Historia Reciente, Facultad de Filosofia y Letras, Universidad de Navarra, Pamplona (España). Dal 1 agosto 2018 è Visiting Professor presso l’Institut für Zeitgeschichte München-Berlin.

Nel ringraziare gli amici per la fiducia che gli hanno accordato, Paolino ha anche voluto tracciare un programma di massima concernente una serie di iniziative calibrate sulla realtà di Roma e del Lazio, anche in vista della impegnativa competizione elettorale del prossimo anno per la successione di Virginia Raggi in Campidoglio. Ed ha preannunciato una estensione della chat al fine di arricchire  ulteriormente “il contributo – ha scritto – che come think tank il gruppo si propone di offrire alle realtà nelle quali viviamo e lavoriamo”.

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