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Frammenti di riflessioni

Frammenti di riflessioni
del Prof. Avv. Pietrangelo Jaricci

Giustizia civile

Le Sezioni unite della Corte di cassazione hanno ritenuto che laddove si sia in presenza di un giudicato sulla giurisdizione derivante dall’avvenuto riconoscimento, sia pure implicito, della giurisdizione del giudice adito contenuto in una pronuncia recante statuizione sul merito del giudice ordinario oppure del giudice amministrativo, riferita ad un determinato rapporto, le parti di quest’ultimo non possono più contestare la giurisdizione quale ivi indicata nelle successive controversie tra le stesse, fondate sul medesimo rapporto anche se instaurate davanti ad un giudice diverso, in quanto il giudicato esterno ha la stessa autorità di quello interno, perseguendo entrambi il fine di eliminare l’incertezza delle situazioni giuridiche e di garantire la stabilità delle decisioni (Cass., Sez. un. civ., ordinanza 13 maggio 2019, n. 12641).

Mafia

“I giudici della Cassazione hanno deciso che a Roma non c’è mafia Capitale, ma due organizzazioni criminali semplici che hanno avuto in pugno la città sia sul lato politico che su quello malavitoso del mondo di sotto… E poco importa della paura delle vittime che i giudici di primo grado hanno potuto constatare direttamente in aula quando sono state chiamate a confermare le minacce di morte, le intimidazioni o la violenza subita. Per tutti loro è bastato uno sguardo da parte degli imputati per sostenere che non ricordavano più nulla. E quando gli veniva fatta ascoltare l’intercettazione delle minacce preferivano la falsa testimonianza pur di non accusare in aula nessuno” (Lirio Abbate, “Mafia”, L’Espresso, n. 44/2019, 7).

La democrazia dei vuoti

Camere mutilate. Esecutivo già nei guai. Il taglio dei parlamentari non aumenta l’autorevolezza dei politici. Ma è un altro passo verso la fine della rappresentanza.

“È il filo che tiene insieme eventi alcuni di effetto nullo ma di significato storico. Di un tramonto più che di un’alba nuova”.

“In competizione, in gara, in conflitto tra di loro, eppure pronti a scambiarsi i ruoli, con l’obiettivo di tornare a scontrarsi in futuro, nelle urne, quando saranno usciti di scena quelli che i due Mattei considerano semplici comprimari, a partire dall’attuale presidente del Consiglio. La scena è perciò in apparenza ben occupata da leader, ex leader, aspiranti leader, capi e capetti, truppe in movimento, auto-candidati al Quirinale, spin doctorsocial manager, intellettuali organici, mediatori d’affari, vecchie volpi e nuovi cortigiani. Ma restituisce, nel complesso, lo spettacolo di un palcoscenico vuoto. Di un paese che parla d’altro. La democrazia dei vuoti (Marco Damilano, “La democrazia dei vuoti”L’Espresso, n. 42/2019, 8 ss.).

Gli affari del Vaticano

Emiliano Fittipaldi riferisce di un devastante tsunami che ha investito la Segreteria di Stato vaticana.

Infatti, “i pm del papa ritengono aver individuato gravi indizi di peculato, truffa, abuso d’ufficio, riciclaggio e autoriciclaggio in merito a comportamenti di ecclesiastici e laici influenti, mentre un’altra relazione del Revisore ipotizza gravissimi reati quali l’appropriazione indebita, la corruzione e il favoreggiamento”.

Ad oggi, “sappiamo con certezza che l’inchiesta dimostra come centinaia di milioni di euro destinati agli ultimi e ai poveri, vengono ancora gestiti con opacità e nessuna trasparenza, come se il Vaticano fosse una merchant bank di un Paese off-shore. Ed evidenzia come carte giudiziarie rischino di essere usate per regolamenti di conti tra le sacre mura. Per Francesco non sarà faciledavanti al nuovo scandalo, districarsi tra nemici veri, falsi amici, buoni suggeritori e cattivi consiglieri” (“Peccati mortali”L’Espresso, n. 43/2019, 30 ss.).

Vergogna

Il cimitero monumentale di Roma versa in condizioni di palese degrado. Muri e piante pericolanti, erbacce ovunque, sporcizia e numerose tombe in condizioni precarie. Anche i modesti interventi effettuati per il 2 novembre testimoniano eloquentemente lo stato di riprovevole abbandono che alberga incontrastato nel Verano.

Il bacio

Nel volume di Vittorio Sgarbi,“Diario della capra 2019/20” (Milano, 2019), è inserita la riproduzione fotografica de “Il bacio”, pregevole opera di Francesco Hayez, un olio su tela del 1839, 112 x 88 (Pinacoteca di Brera, Milano).

Interpreta magistralmente il significato del dipinto la didascalia di Sgarbi “C’è protezione, ansia, turbamento, nell’abbraccio dell’uomo che sembra rassicurare l’amata del suo ritorno”.

El Alamein, 1942

Un ricordo imperituro e commosso per i nostri valorosi soldati.

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