sabato, Luglio 27, 2024
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A ruota libera: Pandemia, pandemia per cattiva che tu sia….

di Domenico Giglio

Facciamo nuovamente il punto della situazione mondiale che vede colpiti, al 5 marzo, 115.094.614 abitanti del nostro pianeta, con 2.560.955 deceduti. Questo su una popolazione di sette miliardi e settecento milioni. Le percentuali si possono valutare ad occhio. Perciò è confermata la bassa letalità del virus, anche se le varianti potrebbero aumentarla, ma sempre in una misura non tragica come invece vogliono farci credere.

Può essere che il dato dei colpiti dal virus possa essere maggiore non fidandoci dei dati che provengono da paesi totalitari o dittatoriali dove tutto è subordinato ai voleri del governo che può avere interesse a minimizzare certi dati per dimostrare la sua preveggenza o capacità. Anche in questo caso però, le percentuali non possono variare di molto. Soffermiamoci sui sette miliardi e settecento milioni della popolazione, tenuto conto che nel 1950 eravamo due miliardi cinquecento milioni. Questi aumenti dovrebbero farci riflettere perché sono dovuti in gran parte a due continenti: l’Africa e l’Asia, dove non è facile poter adeguare tutte le strutture ed infrastrutture anche e specie sanitarie a questa popolazione in costante aumento, mentre l’Europa non solo è stazionaria, ma regredisce particolarmente in questo periodo di pandemia, con alla testa proprio noi italiani, con un numero sempre minore di nascite.

Quindi alla pandemia ed alle altre misure restrittive, ferme quelle indispensabili come mascherine, contatti limitati e divieti di assembramenti, si deve la riduzione sul lastrico di un numero sempre crescente di famiglie, come comunicato in questi giorni, e sempre ad alcuna di queste misure vanno imputati questi dati negativi che si sommano alla crisi economica, con minore gettito delle imposte, nel mentre si elargiscono sussidi crescenti e pur tuttavia insufficienti.

Concludendo: meno chiusure e più attività commerciali, sportive e simili, stiamo meno al chiuso e più all’aperto, ispiriamo fiducia sulla guaribilità del male e non diffondiamo il terrore, sottolineando solo e sempre i lati negativi. Si ridia alla famiglia il suo valore e non disperdiamola impedendo i contatti, sempre con quelle accortezze necessarie ed intanto procediamo con le vaccinazioni ad un ritmo superiore a quello attuale, eredità del passato governo, anche se purtroppo il ministro addetto è stato confermato, forse perché si voleva evitare che qualcuno, scherzando sul suo nome, esclamasse “non c’è più Speranza”.

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