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Un libro di Ignazio de Marco “Antifascisti molfettesi”

Nell’attuale panorama storico politico va segnalato il libro “ANTIFASCISTI MOLFETTESI” (pagg. 576 con 31 fotografie e copertina plastificata a colori, Tipolitografia La Nuova Mezzina, Molfetta 2021, euro 40,00) pagg. 576 con 31 fotografie e copertina plastificata a colori, Tipolitografia La Nuova Mezzina, Molfetta 2021, euro 40,00.) di Ignazio de Marco, già magistrato della Corte dei Conti, dal vasto curriculum professionale prestato agli studi storici.

Il volume, frutto di accurate ricerche e fedeli trascrizioni, presenta la corrispondenza istituzionale  riguardante ben 201 molfettesi, sparsi nel mondo (vecchi sovversivi, anarchici, radicali e repubblicani oltre ad antifascisti più giovani, soprattutto, socialisti e comunisti), conservata nei fascicoli del Casellario Politico Centrale presso l’Archivio Centrale dello Stato. Documenta, in particolare, il contributo della città di Molfetta – patria, peraltro, dell’illustre Gaetano Salvemini – all’antifascismo italiano e costituisce un importante salvataggio di memoria per tanti concittadini, in gran parte ignoti, i quali testimoniarono, molto spesso oscuramente e pagando di persona, il loro bisogno di giustizia, libertà ed uguaglianza fortemente represse sotto la scure del fascismo. Gente comune, in gran parte di basso ceto, perseguitata in ogni modo e in ogni luogo (anche all’estero), previe segnalazioni o denunce, talvolta anonime, da parte di “fiduciari” o di Commissari di P.S., che ha dimostrato incrollabile fede negli atavici valori inculcati dai propri avi.

 “Proprio a ciascuno di essi  – come si legge nella presentazione del prof. Marco Ignazio de Santis – e a chi fu costretto a espatriare è dedicato questo prezioso lavoro. D’altra parte, il nutrito contributo sui sovversivi e antifascisti molfettesi appare tanto più utile in quanto la dolorosa, ma esaltante, fase epica della Resistenza, che va comunque ristudiata e approfondita, ha finito per porre ai margini della memoria civile collettiva le vicissitudini individuali e di gruppo dell’antecedente lotta non armata. Un motivo in più per essere grati all’autore il quale ha voluto sobbarcarsi a tale improba fatica per mettere a disposizione della comunità e degli studiosi queste pagine che, nonostante il greve linguaggio burocratico poliziesco, prefettizio e ministeriale, palpitano di vita. Pagine, in buona parte o rimaste inedite, che aprono ora molti sprazzi di luce sulla valenza del sovversivismo e dell’antifascismo molfettese nel quadro delle vicende politiche dell’Italia monarchica e mussoliniana”.

I lettori potranno trovare tanti nomi (escluso il corposo fascicolo del Salvemini, che richiede una approfondita analisi ex se), di schedati, vigilati, denunciati ai Tribunali speciali,  confinati, internati, ammoniti, pericolosi, radiati, ecc. tra cui anche una donna, nata a Molfetta, vissuta a New York e naturalizzata americana.  Sono i protagonisti della storia che da locale si allarga in un contesto territoriale più ampio e forniscono, anche con i propri dati anagrafici,  un quadro di vita personale,  familiare e lavorativa pulsante di sacrifici, rinunce, patimenti di vario genere.

Un libro che si raccomanda a coloro i quali hanno interesse a conoscere la recente storia di una città del Sud in un momento cruciale della nostra epoca.

(Per informazioni :    i.demarco@tiscali.it)

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