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FRAMMENTI DI RIFLESSIONI

del Prof. Avv. Pietrangelo Jaricci

Giustizia amministrativa

Con sentenza non definitiva 23 dicembre 2019, n. 8672, la Sezione III del Consiglio di Stato ha deferito alla Adunanza plenaria il seguente quesito: “se il limite normativo delle utilità conseguite, di cui all’inciso finale contenuto sia nell’art. 92, 3° comma, sia nell’art. 94, 2° comma, del d.lgs. n.159/2011, è da ritenersi applicabile ai soli contratti di appalto pubblico, ovvero anche ai finanziamenti e ai contributi pubblici erogati per finalità di interesse collettivo”.

L’Adunanza plenaria, con sentenza del 26 ottobre 2020, n. 23, ha disposto che si applica solo con riferimento ai contratti di appalto di lavori, di servizi e di forniture la clausola di salvaguardia la quale, a fronte di informazione interdittiva comportante la revoca di autorizzazioni, concessioni o il recesso dai contratti, fa salvo il pagamento del valore delle opere già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l’esecuzione del rimanente, nei limiti delle utilità conseguite (Cons. Stato, Ad. plen., 26 ottobre 2020, n. 23, con nota di Licia Grassucci, in www.italiappalti.it, 27 ottobre 2020).

Narrare la pandemia

“Narrare la pandemia a cittadine e cittadini responsabili, né colpevolizzati, né fomentati contro gli altri, significa far capire che il coronavirus è un evento che ha segnato già questo secolo. Non è una parentesi che si chiuderà presto, ma l’ingresso in una nuova epoca imponderabile. Coabitare con il virus vuol dire dover accettare la presenza di questo coinquilino aggressivo che ha invaso la nostra intimità. Nulla appare più stridente di una politica immunitaria che, tra allarmi e autoelogi, promette di restare integri e indenni. Mai come ora appare necessaria una politica che, se da un canto sappia indicare che cosa fare concretamente subito (ad esempio potenziare il trasporto, riorganizzare la medicina di base con poche regole stringenti, recuperare e rafforzare il tracciamento), dall’altro abbia la capacità di offrire un orientamento complessivo. Servono un’agenda con priorità da perseguire e una narrazione in cui riconoscersi. Mai come ora toni, accenti, parole dovranno essere consoni all’evento epocale che viviamo” (Donatella Di Cesare, “La narrazione sbagliata del modello italiano”, L’Espresso, n. 45/2020, 27).

Più scrittori, meno lettori

“In Italia, e forse nel mondo, il numero degli scrittori ha superato il numero dei lettori.

Non era mai successo nella storia dell’umanità. Per dirla in modo più circostanziato, il numero degli scriventi sui social ha superato il numero dei lettori di libri, riviste e quotidiani. La pandemia ha accresciuto il legame con la tastiera. Aumentano gli utenti social, chiudono edicole, librerie, oltre che cinema e teatro (non solo per il Covid). È una rivoluzione copernicana senza precedenti. Ma è un progresso, un regresso, o che? È positivo che la gente prenda dimestichezza con la scrittura, migliora il linguaggio, rende più riflessivi; ed è un’inattesa controtendenza se si pensa che negli anni Ottanta pensavamo che la civiltà televisiva avrebbe atrofizzato la scrittura. È negativo però che la lettura cali, che si scriva più che si legga, che si presuma di metter becco su tutto e tutti prima di conoscere, paragonare, farsi una cultura, informarsi; scrivere anziché leggere segna il trionfo dell’egocentrismo narcisista. E nonostante i tanti scrittori, il lessico corrente si sta impoverendo e involgarendo”  (Marcello Veneziani, “Troppi scrittori pochi lettori”, Panorama n. 45/2020, 62 s.).

Ridda di Commissari

Lo scandalo dei commissari usa e getta alla sanità in Calabria mette a nudo l’assoluta inadeguatezza del ministro della Sanità e del premier. Altro che affrontare l’emergenza coronavirus: i giallorossi non sono capaci neanche di evitare di essere travolti dal ridicolo”.

È questo l’esordio di un documentato articolo di Carlo Tarallo (“I danni del coronavirus …”, La Verità, 18 novembre 2020).

È saltato, dopo 24 ore dalla nomina, il terzo commissario della sanità in Calabria. L’ex rettore della Sapienza Eugenio Gaudio ha rinunciato al suo incarico per motivi personali: mia moglie, ha dichiarato Gaudio, a Repubblica, non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro…

“La scorsa settimana Saverio Cotticelli si è dimesso dopo essere stato protagonista di una intervista incredibile, al suo posto Speranza ha nominato Giuseppe Zuccatelli, candidato nel 2018 alla Camera da Leu, il partito del ministro della Salute, che a sua volta è andato via dopo poche ore, quando è spuntato un video risalente al 27 maggio, nel quale dice che la mascherina non serve a un ca..o”.

Parlare di farsa consolidata è riduttivo, a fronte di quanto sta accadendo nella sanità calabrese. L’intera compagine governativa non può che suscitare giustificata ilarità.

Vaccini antiCovid: prudenza massima

Da tempo assistiamo allo sfrenato arrembaggio alla produzione di vaccini antiCovid che suscita fondate – e più che giustificate – apprensioni  che devono indurre alla massima cautela i cittadini futuri fruitori.

Preoccupano, comunque, i tempi tecnici eccessivamente ridotti previsti per la necessaria sperimentazione dei vaccini.

Inoltre, c’è il rischio di scelte politiche (peggio ancora, partitiche) o economiche (profilo questo molto a cuore agli italiani).

Né, per l’approvvigionamento, va sottovalutato il problema dello stoccaggio del prodotto, che, a quanto si dice, potrebbe anche esigere temperature da Polo nord.

Forse è preferibile diffidare di tutto e di tutti, specie in considerazione del caos che attualmente imperversa nel nostro Paese.

Di nuovo il cardinale Becciu

In un articolo a firma di Vittorio Feltri, apparso su “Libero” del 19 novembre 2020 (“Sacro imbroglio in Vaticano. Le carte assolvono il cardinal Becciu”), si legge, tra l’altro, che “avevano dimissionato il cardinale prima ancora che il Santo Padre gli avesse chiesto di rassegnare le dimissioni. Ora si tratta di capire chi siano le gole profonde e gli utilizzatori finali dell’articolo de L’Espresso situati dall’altra parte delle mura. Non sono piccoli maggiordomi come Paolo Gabriele, o ragazze caricate di pesi insopportabili tipo Francesca Chaouqui, ma qualcuno con alti pennacchi… Quella costruita è una montatura ridicola se non fosse tossica”

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