giovedì, Marzo 28, 2024
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Se il consulente straparla o non è autorizzato il Ministro lo licenzi

di Salvatore Sfrecola

Avrà anche ragione il Prof. Walter Ricciardi, consulente del Ministro della Salute, Roberto Speranza, che vede nero dappertutto e non tralascia occasione per farsi intervistare o per dichiarare, da ultimo a Che aria che fa annunciando dalla tribuna di Fabio Fazio che avrebbe chiesto al Ministro di chiudere tutto per un mese.

Avrà anche ragione, ma non deve dirla in televisione o sui giornali. Lui è il consulente del Ministro e solamente al Ministro deve confidare le sue preoccupazioni e formulare le conseguenti proposte. Anche perché, come è accaduto spesso in queste sciagurata stagione, è possibile che un altro dei tanti televirologi che si alternano nelle trasmissioni televisive venga a dirci qualcosa di diverso, anche solo di parzialmente diverso, magari solamente nella forma. Con l’effetto di preoccupare ulteriormente gli italiani disorientati dall’andamento discontinuo e, spesso, contraddittorio delle disposizioni che l’autorità sforna a getto continuo, non di rado alla vigilia. Come nel caso delle piste da sci, che il Ministro Speranza ha deciso non possano essere aperte il giorno prima di quando i gestori degli impianti si erano apprestati a farlo, essendone stati autorizzati dall’autorità, con personale sacrificio ed impegno. Che per i ristoratori e gli albergatori delle zone turistiche invernali ha significato acquisizione di scorte alimentari, assunzione di personale, spese che qualcuno dovrà ristorare.

In quest’anno horribilis gli italiani hanno dato dimostrazione, nella stragrande maggioranza, di essere attenti alle disposizioni e di rispettare le regole. Vorrebbero che fossero comprensibili e coerenti e non cambiassero da un giorno all’altro, perché questo sconcerta la gente e la induce a trasgredire. E se tra una regola e l’altra ci si mette anche il consulente di turno a preannunciare la prossima variazione la confusione è somma.

Dica, dunque, il Presidente Draghi ai suoi ministri che i loro collaboratori non debbono esternare se non autorizzati. E se lo fanno li spediscano a casa.

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