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Frammenti di riflessioni

del Prof. Avv. Pietrangelo Jaricci

Rinvio prove di un pubblico concorso per  positività da Covid-19 di un concorrente

Il T.a.r. ha chiarito che non deve essere sospeso il provvedimento di rigetto della richiesta di rinvio della prova pratica (ed eventualmente orale) di un pubblico concorso in materia sanitaria, avanzata da un concorrente in ragione della sua positività al Covid-19, in quanto nel settore sanitario appare comunque prioritaria l’esigenza di celerità e di pronta conclusione della selezione che resterebbe inibita per effetto di eventuali deroghe in funzione dello svolgimento delle prove suppletive richieste (T.a.r. Abruzzo – Pescara, Sez. I, ordinanza 3 febbraio 2021, n.53)

L’eredità del diritto di Roma

“Il diritto che Roma ci ha lasciato è un patrimonio dell’umanità, un emblema della civiltà occidentale. Troppo spesso trascuriamo questi valori dei quali dovremmo essere orgogliosi, non solamente per ricordare ma per trarne insegnamento, per continuare ad ispirarsi alla saggezza dei nostri progenitori per continuare ad essere saggi. Ma siamo veramente i discendenti della saggezza di Roma? Mi viene spesso di dubitarne leggendo le nostre leggi e frequentando i nostri tribunali. Di una norma di quelle che leggiamo nel Corpus Iuris Civilis è difficile dubitare del senso. Le nostre spesso sono incomprensibili. E mi fermo qui per carità di Patria e per rispetto ai lettori” (Salvatore Sfrecola, “Il Taccuino del Direttore”, in questa Riv., 31 gennaio 2021).

Vivere di incertezze

“Le incertezze creano un’atmosfera di malinconia che avvolge strati sempre più ampi della società: chi perde il lavoro anzitutto, la cui malinconia è drammatica; e tutti i settori associati all’arte di vivere: dai teatri, ai cinema, ai musei, ai negozi, a molte scuole, ai bar, ai ristoranti che aprono a singhiozzo sfidando a volte i regolamenti per sopravvivere. I giovani si sentono privati della loro giovinezza. Gli anziani si sentono sul punto di essere stroncati dai troppi anni che li rendono vulnerabili. Lo scontento ha già cominciato a riempire alcune piazze. Sono segni, ancora esitanti, della collera che cova sotto la malinconia” (Bernando Valli, “Quell’usura dell’anima che obbliga a cambiare”, L’Espresso, n.7/2021,98).

Grazie a Renzi

Dobbiamo essere grati a Matteo Renzi che, con la sua decisa azione, come evidenziato anche da Vittorio Sgarbi, ha consentito di rimuovere un governo di incompetenti e di poltronisti.

Curare i malati di Covid in casa

Qualcuno dovrà spiegare prima o poi perché il Covid nessuno l’ha voluto curare. E nessuno lo vuole ancora curare. Non che sia facile, sia chiaro: si tratta di un virus terribile. Ma proprio perché è un virus terribile deve essere affrontato subito. Con tempestività. Senza perdere tempo. Non è così che ci insegnano da anni i medici? Non ci dicono che i mali non vanno trascurati? Che bisogna prenderli prima possibile? Che bisogna fare prevenzione e intervenire subito? E perché invece quando è arrivato il Covid questi sacri principi sono stati mandati in soffitta e si è passati alla logica della vigile attesa? Del prendi una tachipirina e vedi cosa succede? Dell’attendismo sanitario? Perché non si sono curati i malati a casa? Perché si è scelto di aspettare che si aggravassero, per ricoverarli in ospedale quando spesso era troppo tardi per salvarli? (Mario Giordano, “Il grillo parlante”, Panorama, n.7/2021,110).

Governo…nuovo

Il nuovo governo, varato di recente, non soddisfa più di tanto.

Alcuni già lo definiscono guazzabuglio; altri governicchio, ma il prodotto non cambia. Comunque, è un governo chiaramente targato Mattarella.

Con la volontaria esclusione dei capipartito, è dubbio che le seconde linee possano decidere in piena autonomia.

Inoltre, la presenza dei tecnici è stata decisamente contenuta, nonostante le conclamate assicurazioni al riguardo.

Questa, però, era l’occasione propizia per indire nuove elezioni (lasciando doverosamente la parola al popolo) che avrebbero, tra l’altro, consentito di liberare il parlamento da non pochi esponenti di formazioni destinate all’auspicata quasi totale estinzione (a buon intenditor, poche parole!).

Ma la presenza di Draghi potrà imporre una rigida linea di azione che consenta di superare l’attuale momento di gravissima crisi economica e sanitaria?

C’è molto da fare

La presidenza affidata all’ex governatore della Banca centrale, ossia colui che da tempo è considerato il nostro asso nella manica, poteva ben valere la rinuncia alle elezioni.

Purtroppo, l’esordio non è stato quello che ci aspettavamo…Ci auguriamo che le cose vadano meglio e che il nostro Paese si incammini su una strada migliore di quella percorsa finora” (Maurizio Belpietro, “Draghi dovrebbe silurare almeno Arcuri”, La Verità, 15 febbraio 2021).

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